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AI: Un’Analisi Storica, Giuridica e Artistica. SECONDA PARTE (2/2)

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  • Settembre 8, 2025
L'Intelligenza Artificiale non conosce confini, ma le risposte legislative delle superpotenze tecnologiche, Europa e Stati Uniti, sono profondamente diverse. Questa divergenza solleva un dilemma cruciale: come si può bilanciare la necessità di tutelare i cittadini con la spinta all'innovazione? La risposta a questa domanda definirà il futuro dell'AI.
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A grande richiesta, un articolo (la cui lunghezza non ci permette di sintetizzare tutto in un solo post) sull’AI, e sui veri aspetti attraverso i quali si manifesta oggigiorno. Approcciamo il testo lungo i binari di una media sintesi, per poi passare , in un futuro secondo capitolo del tema, ad approfondimenti tecnici probabilmente più difficili da seguire ma non meno affascinanti.

La redazione dell’articolo è un lavoro a più mani con i nostri team di riferimento. La prima parte, che riguarda l’aspetto storico dell’AI, è opera del TEAM-DIGITAL
(clicca QUI per andare alla pagina dedicata sul sito).

Buona lettura!

Abstract illustration of AI with silhouette head full of eyes, symbolizing observation and technology.
Photo by ThisIsEngineering on Pexels.com

SECONDA PARTE: Regolamentare l’innovazione. Il confronto tra Europa e USA e il futuro dell’AI Act (2/2)

Dopo aver esplorato i principi etici che guidano la legislazione e aver analizzato il ruolo pionieristico del GDPR, è il momento di guardare al panorama globale. L’Intelligenza Artificiale non conosce confini, ma le risposte legislative delle superpotenze tecnologiche, Europa e Stati Uniti, sono profondamente diverse. Questa divergenza solleva un dilemma cruciale: come si può bilanciare la necessità di tutelare i cittadini con la spinta all’innovazione? La risposta a questa domanda definirà il futuro dell’AI.

Il Modello Europeo: Approccio “Top-Down” e Basato sul Rischio

L’Unione Europea, con la sua attenzione storica per la protezione dei dati e i diritti dei consumatori, ha scelto un approccio normativo “top-down” che culmina nell’AI Act. Questo regolamento, in fase avanzata di approvazione, è il primo nel suo genere al mondo. La sua architettura è basata su una classificazione dei sistemi AI a seconda del potenziale rischio che rappresentano per i diritti e la sicurezza delle persone.

  • Rischio Inaccettabile: Questa categoria include sistemi considerati una minaccia alla democrazia e ai diritti fondamentali, come il cosiddetto “social scoring” (punteggio sociale) o la sorveglianza biometrica di massa in tempo reale. Questi sistemi sono vietati.
  • Alto Rischio: Sistemi utilizzati in settori critici come la sanità, l’istruzione, l’immigrazione o le infrastrutture essenziali. Per poter essere immessi sul mercato, devono soddisfare requisiti stringenti, tra cui la qualità dei dati, la trasparenza e la supervisione umana. I fornitori di questi sistemi dovranno anche registrare i loro prodotti in un database europeo.
  • Rischio Limitato e Minimo: La maggior parte dei sistemi AI, come chatbot, filtri antispam o videogiochi, rientra in queste categorie. Gli obblighi sono minimi, limitati principalmente alla trasparenza e alla corretta informazione per gli utenti.
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Photo by Pixabay on Pexels.com

L’obiettivo dell’AI Act è chiaro: creare un quadro normativo uniforme per un mercato unico, proteggendo i cittadini e allo stesso tempo stabilendo un “golden standard” che possa diventare un punto di riferimento globale. Tuttavia, l’approccio rigido dell’UE è stato criticato per il rischio di soffocare l’innovazione, rallentando lo sviluppo di nuove tecnologie a causa dei costi e della complessità della conformità.

Il Modello Statunitense: Un Mosaico Settoriale e la Spinta all’Innovazione

Gli Stati Uniti, al contrario, hanno optato per un approccio più cauto e frammentario. Non esiste una singola legge federale sull’AI che ne regolamenti tutti gli aspetti. Invece, l’attenzione è su un modello settoriale, dove le singole agenzie governative (come la NIST o la FTC) si occupano di regolare l’AI nei loro specifici ambiti di competenza.

Questo approccio è guidato da una filosofia di laissez-faire che privilegia l’innovazione e la leadership tecnologica delle aziende private. Le iniziative legislative più importanti sono spesso non vincolanti o a carattere volontario:

  • AI Bill of Rights: Lanciato dalla Casa Bianca, questo documento non è una legge, ma un insieme di cinque principi guida per lo sviluppo etico dell’AI, sottolineando il diritto alla protezione dei dati, alla trasparenza e alla non discriminazione.
  • Executive Order: L’ordine esecutivo del presidente Joe Biden sull’AI, emesso di recente, impone nuovi standard di sicurezza e privacy per le aziende che sviluppano modelli di AI “fondazionali”, come i Large Language Models (LLM), pur mantenendo la flessibilità.

La critica principale a questo modello è la mancanza di uniformità e la possibile assenza di una protezione adeguata per i cittadini. La regolamentazione “a macchia di leopardo” potrebbe portare a un’asimmetria tra la rapidità con cui si sviluppa la tecnologia e la lentezza con cui le leggi riescono a reagire.

Businesswomen considering legal documents at a desk with teamwork and focus
Space Symposium – Admin Bridenstine on Space Law (NHQ201904080016) by NASA HQ PHOTO is licensed under CC-BY-NC-ND 2.0

L’Eterno Dilemma e il Futuro della Regolamentazione

Il confronto tra il modello europeo e quello americano solleva il grande dilemma della nostra era digitale: come si regola una tecnologia in continua evoluzione senza soffocare la creatività? Il futuro potrebbe vedere una convergenza tra i due approcci, con l’Europa che cerca di introdurre maggiore flessibilità (ad esempio con le sandbox regolamentari) e gli USA che adottano principi più strutturati per garantire la sicurezza.

La regolamentazione dell’AI non è solo un problema tecnico, ma una sfida politica e filosofica che richiede un dialogo continuo. Le decisioni prese oggi plasmeranno non solo il mercato tecnologico, ma anche il nostro futuro collettivo.

Alcune delle fonti consultate:

AI Risk Management Framework, National Institute of Standards and Technology (NIST), 2023.

Final Text of the EU AI Act, European Parliament, 2024.

The EU AI Act: A Guide for Companies, The Information Technology and Innovation Foundation (ITIF), 2023.

Executive Order on the Safe, Secure, and Trustworthy Development and Use of Artificial Intelligence, The White House, 2023.

A Blueprint for an AI Bill of Rights, White House Office of Science and Technology Policy (OSTP), 2022.

Ti diamo l’appuntamento alla terza parte dell’articolo! A presto!

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